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All'inizio della mattonata che porta a Cesino c'è un cippo che ricorda il luogo dove fu ucciso ( maggio 1945) il sacerdote Colombo Fasce. In quel tempi, offuscati dalla voglia di vendetta, succedeva che i fascisti uccidessero i preti che aiutavano i partigiani e viceversa. A confondere di più le acque c'erano le squadre di finti partigiani organizzate dai nazifascisti con lo scopo di far perdere il consenso della gente a quelli veri. Altre volte i delitti  riguardavano  regolamenti di conti personali o  ad appropriarsi di beni altrui mascherandosi da motivazioni politiche che nulla hanno a che vedere con la resistenza. Tristi vicende di un periodo in cui l'intelligenza ed il valore umano era oscurato dall'intolleranza e dall'ideologia politica. Nel caso di questo sacerdote la storia più verosimile raccontataci da chi lo conosceva e abitava vicino è che dopo le leggi razziali introdotte dal fascismo alcuni ebrei, prima di essere deportati, lasciarono dei beni preziosi al prete. Per rubargli le chiavi della canonica poi trovata saccheggiata venne ucciso da chi era a conoscenza della cosa. Il corpo del sacerdote è seppellito nel cimitero a cui si arriva percorrendo la mattonata, due passi per riflettere su come la morte ci faccia tutti uguali ed almeno essa metta fine a tanto odio, violenza e presunzione.