Il Convento di Pontedecimo

a cura di Saracco Secondo

Il sig.Giacomo Cambiaso donò il terreno sul Monte Galletto per costruire il convento. Nel 1640 Padre Francesco Maria da Genova pose la prima pietra . Dopo un anno il convento era pronto e grazie al contributo di alcuni benefattori i frati acquistarono un terreno usato come orto. La Signora Anna Maria Pallavicino regalò molti libri per la biblioteca. Nel 1657 la peste colpì tutta la valle, alcuni frati andarono nel quartiere Isola per assistere circa 600 infermi,alcuni religiosi morirono vittime della carità. Il 4 ottobre 1720 Pietro Andrea Combiaggio donò  la reliquia della S.Croce ponendo come condizione la permanenza perpetua nella chiesa dei cappuccini in Pontedecimo. Nel 1723 vennero donate altre reliquie, nel 1725 vennero collocate in due reliquiari ai lati dell'altare maggiore. Per decreto il 24.9.1810 la chiesa doveva essere chiusa, il 15 ottobre i frati lasciarono il convento. Rientrarono il 16.10.1814 con abito da prete, rivestirono il saio in data 10.6.1815. Nel 1834 il torrente Polcevera straripò, gli abitanti del Borgo si rifugiarono in convento. I frati diedero loro assistenza e cibo,insieme pregarono per calmare le acque. Nel 1854 si impegnarono al lazzaretto ad assistere i colpiti dal colera. Il 28 agosto.vigilia della Madonna della Guardia è tradizione illuminare con ceri le finestre delle case. L'iniziativa è iniziata per desiderio di Padre Andrea da Varazze,nel convento di Pontedecimo. Il 12 novembre 1866 per decreto il convento andò all'asta, per 48,000 £ lo riscattò Francesco Monticelli. I frati furono di grande aiuto alla popolazione durante la prima e la seconda guerra mondiale.

 

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LA NAVATA CENTRALE

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REFETTORIO

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IL GONG DI CHIAMATA AL PRANZO

 


LA VITA DI UN FRATE

I frati si portavano in refettorio per il pranzo, seguiva un periodo libero.Nel pomeriggio riprendevano il lavoro non terminato nella mattina, tornavano in coro per i Vespri,la meditazione, il Santo Rosario, la Via Crucis. Dopo la preghiera serale seguiva la cena, quindi un periodo libero al termine ogni frate si recava in cella per il riposo serale.

Erano giorni di digiuno e astinenza:

1-Tutti i mercoledì e venerdì di Quaresima

2-Tutti i mercoledì e venerdì dell'Avvento

Per la vigilia di San Fransesco, Immacolata e il Venerdì Santo, il Padre Superiore poteva dispensare di mangiare in ginocchio.

Lavori dei Frati

Il Padre Guardiano affidava ad ogni frate una mansione: cuciniere, economo, sarto,ortolano,questuante, portinaio, predicatore, bibliotecario, campanaro, scrittore.

 

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CHIOSTRO

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IL ROSONE

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