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Una Giornata per riscoprirsi custodi del creato

La Chiesa italiana la celebrerà per la prima volta il 1° settembre In vista dell'evento diffuso un sussidio Cei che chiama a un'esame di coscienza sulle ferite inferte al Pianeta

Da Roma Vincenzo Grienti

Discariche abusive, rifiuti tossici occultati, inquinamento del mare, dei fiumi e dell'aria con conseguenze drammatiche. Davanti al "maltrattamento" della Terra e del mare da parte dell'uomo, la Cei scende in campo con un sussidio preparato dalla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace e dalla Commissione episcopale per l'ecumenismo e dialogo dal titolo «Dio pose l'uomo nel giardino di Eden perché lo coltivasse e lo custodisse (Gn 2,15)». Obiettivo: sensibilizzare le comunità diocesane e parrocchiali in occasione della nuova Giornata per la salvaguardia del creato che sarà celebrata per la prima volta quest'anno il 1° settembre 2006. Un appuntamento già da qualche anno è condiviso da cristiani di diverse confessioni (l'idea è nata nel 1989 dal patriarcato ecumenico di Costantinopoli) e dall'ultima Assemblea dei vescovi inserito ufficialmente anche nel calendario della Cei. Il documento preparato insieme dalle due commissioni episcopali vuole offrire indicazioni concrete su come vivere questo momento. Ma insieme offre anche alcuni riferimenti biblico-teologici tratti dal magistero cattolico. Si rimanda, ad esempio, al capitolo X del Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, laddove il testo si sofferma sul degrado dell'ecosistema planetario esaminandone i diversi aspetti, a partire dall'inquinamento nelle sue diverse forme, al mutamento climatico, alla crisi delle risorse idriche, fino alla riduzione della biodiversità. Denunce che richiamano le parole forti pronunciate da Giovanni Paolo II nel 2001, quando invitò i credenti a una «conversione ecologica» di fronte alle ferite inferte a un creato non più considerato come dono di Dio. «In tale prospettiva si radicano anche un consumo di risorse e una produzione di rifiuti che superano largamente le capacità di rinnovamento della Terra, ipotecandone così la vivibilità per le future generazioni - spiegano i vescovi nel sussidio -. Ma tale realtà si riflette fin d'ora nella nostra esperienza quotidiana: viviamo in città inquinate, in una natura sempre più impoverita, mentre sempre più spesso ci capita di interrogarci sulla sicurezza di ciò che mangiamo». Non manca poi il riferimento alla salvaguardia del Creato come impegno ecumenico. «Nella pluralità delle tradizioni cristiane confessare Dio come il Creatore è tema condiviso, sul quale è possibile un comune sentire e un reciproco arricchimento - si legge nel sussidio -. Ecco aprirsi, dunque, un importante spazio di dialogo e incontro tra i cristiani delle diverse confessioni, nel quale essi porteranno le rispettive sensibilità in vista di una crescita comune». Il sussidio (disponibile come tutti i materiali Cei sul sito www.chiesacattolica.it) fornisce alcune indicazioni su possibili gesti da proporre durante la Giornata (li descriviamo nel box qui a fianco). Inoltre è offerta un'ampia bibliografia sui temi del rispetto del Creato e si indicano alcuni siti internet specializzati dai quali è possibile scaricare documenti e materiali per «dare adeguato risalto alla Giornata nella vita delle diocesi e delle comunità, specie in questo 2006 nel quale viene celebrata per la prima volta». Particolare attenzione viene poi dedicata dal sussidio alle celebrazioni liturgiche i cui testi previsti per le liturgie domenicali dell'anno B nel mese di settembre offrono diversi spunti che esprimono in forme particolarmente significative la fede nel Creatore. Il sussidio si chiude, in particolare, con alcune proposte di preghiera dei fedeli per domenica 3 settembre dedicate alla responsabilità verso l'ambiente e al rispetto delle risorse della Terra, vero e proprio «dono» che Dio ha fatto l'uomo.

 

 

    

 

LA VAL POLCEVERA

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